Lorenzo Morandotti è nato a Milano nel 1966. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie e prose, tra cui Respirazione (Lecce, Manni, 2001), Crani e topi  (Milano, Es, 2014) e Nero Euridice (Faloppio, Lietocolle, 2019).

Notizia

Queste poesie sono state scritte fra il 2019 e il 2020. Alcuni testi sono stati pubblicati nel 2019 sulla rivista La clessidra.


L’amore terrestre


Ogni mattina libera
le fughe dal calcare
i sacchi della spesa
lavare le custodie
e poi buttarsi a fiume

Chi tocca i tendini muore
e lo zucchero a velo
fa un po’ starnutire


*


Forme di buio


Paziente dell’età
i ricordi non ha scampo
sono prigionieri nei doppi vetri

C’è un’opera d’arte
in tutti gli ospedali
il riso e il teschio
il luminoso schedario


*



Camera delle nuvole


Oppressi da vapori di vernice
chi sa dove riparano i pittori
la sera quando chiudono bottega?

Qui la corsa si dovrà attenere
alla docile usanza del salario,
il primo ricordo che ha del padre
è quando soffoca nel buio del lettino
e all’altro capo del filo, nella metro
fermo per manifestazione
dice subito non potrei tornare


*


La lepre invecchia


L’altra sera che terribile spavento
dice in fretta al buio di una curva
ancora un soffio ed era sotto
la donna vestita di scuro

Cerca sempre di uscire dal fango
la lepre schiacciata nel secolo scorso
rincasando a fari accesi ha visto solo
la zampa che agitava senza vita

Chi vende cuoio deve piangere e dormire
il pensiero vorrà farsi cancellare
non cedere altre spoglie
perché mente ogni ricordo
costruito negli anni
con tenacia e meraviglia
e nega l’evidenza


*


Fiore di prudenza


È tutto lì attraverso il buio
nel camminare denso
nei cori avvelenati
che ammoniscono
«rinuncia al tuo bagliore»

Non si esce più da certe scuole
saremo ciò che si misura
dalla qualità dei presenti
tutti amici finché un rimpianto
un paradosso di vergogna
li fa perdere e sparire


*


Dal libro delle esclamazioni volontarie


Colate di sangue
portano in spalla
i pesi del fiume
grembo rosa su acciaio
diventa latte da navigare

Sa di polvere e corpo
danza per intercessione
niente spazio sul camion
lasciate passare
è carne che invecchia

Per scuotere il mondo
basta una lacrima
senza respiro:
distanzia il gregge
e ancora farete
farfalle sulla neve


*


Antichi erbari



Riflessi rami e dita nello specchio
il fiume sa dire  
se l’ombra viene al mondo
nel fragore
cerca un punto
di appoggio
e addestramento



*

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