Viola Amarelli, campana, ha pubblicato, tra l’altro, il poemetto Notizie dalla Pizia (Lietocolle, 2009), le raccolte di poesie: Le nudecrudecose e altre faccende (L’arcolaio, 2011), L’ambasciatrice (autoprodotta, 2015), Il cadavere felice (Sartoria Utopia, 2017) e L’indifferenziata (Seri Editore, 2020), i racconti di Cartografie (Zona, 2013) e di Singoli plurali (Terra d’ulivi, 2016). Suoi testi e interventi critici sono presenti in numerose antologie, riviste cartacee e on line, e sono stati tradotti in tedesco e spagnolo.



*



L'acqua che di continuo batte
grigia, verdazzurro, nera di notte.
E le saline.
Il falco era venuto.
È andato via.



*



Piombo, il tempo zavorra, questo giorno
sfilo da occhiello a occhiello
metto punto.

Piombo che sfiora e tace,
orfano al mondo.



*



Nel dove che eri
nell'ora che sei
la lava che scorre
il sangue che esala
vociare di fondo
"più tardi, più tardi"
la fine
infinita
l'istante che conta.



*



Schiuma salata
ride il ragazzo

il cielo si è abbassato
resta la sabbia, fino a quando,

nessuno se lo chiede
fascinatura dicono sia incanto.



*



INSONNIE


Controtempo d’autunno sbocciavano
zanzare alla stanza d’albergo 
assieme ai crampi le gambe e il ronzio
deserto tra una spiaggia in disarmo
la pompa di benzina senza sonno
ruotavano gli affari e i clienti, i figli
la donna che più non aspettava, i cani
sulla sabbia lontana, un altro mare,
non sapeva nuotare né il cinese
mai stato il tempo
tre o quattro vite il minimo per organizzarsi
il giusto, strinse i denti
ancora nel suo campo era il migliore,
ignare le giovani zanzare sfidavano la morte
nel ciclo alimentare.



*



DACCI I GRIGI


dacci i grigi, la gamma integrale a nuotare
il pantone, odore letame con il gelsomino
vicino una casa travolta dagli anni

un velluto, dolcezza di seta
la ruvida canapa alle marcite tra 
paludi salmastre che inondano il mare

dacci il battito di stormi in picchiata e
l’eco di sandali ai chiostri, 

dacci il sale seguendo le capre, più che
sagge, e il cacao amaro per godere
un divino potere,

dacci gli occhi per chiuderli un attimo
cercando una pace

un corpo, alla fine, che sia - come tanti.



*



Fratello,
cerca nella notte che brucia
nel giorno che allaga
il momento perfetto, il momento compiuto
il suono e il muto.




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