Sentinella 

a che punto è la notte? 

(Isaia 21,11) 



un’opera di opere

costituita da 146 formelle
donate 
da artisti, poeti e altri creativi

di passaggio 

in questo tempo unico e irripetibile

a favore della



Sala San Rocco
a Lugano

dal 25 marzo al 16 aprile 2023
ogni giorno 
dalle 15.30 alle 18

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vernissage
sabato 25 marzo 2023
alle ore 16


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con il contributo di:





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Premessa dell'editore


Cos’hanno a che fare tra loro la Provincia Euro Mediterranea dei Gesuiti con sede a Roma e due coniugi pensionati senza nemmeno troppe risorse di Lugano? 

Un giorno di settembre dello scorso anno, essendo noi di passaggio presso la Chiesa del Gesù, e lì appresso visitando la piccola esposizione negli uffici della Fondazione MAGIS e scambiando due parole con Gianleonardo Latini che ne è il curatore, proponemmo sui due piedi di organizzare una mostra simile a Lugano, mantenendo l’intento di donare eventuali ricavi a quell’organizzazione. 

Questo è il catalogo dei singoli pezzi e dei loro autori che compongo la stupefacente opera di opere dal titolo: Sentinella a che punto è la notte? Isaia 21,11.

È un’impresa costituita dagli atti di fiducia concreti, generosi e solidali di centoquarantasei artisti, poeti e altri creativi che hanno donato il proprio contributo gratuito e che sono rimasti fedeli, ciascuno secondo la propria consapevolezza, al tema proposto; per rendere percettibili le oscurità e le luci, le nostalgie e le speranze, le visioni e la bellezza profetica immaginate da donne  e uomini di passaggio in questo tempo incerto quanto irripetibile del mondo.

A ciascuno il nostro grande grazie!

Chiara e Mauro


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Testo Fondazione MAGIS


La Fondazione MAGIS (Movimento e Azione dei Gesuiti Insieme per lo Sviluppo) è l’opera missionaria della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù (Albania, Italia, Malta e Romania) che sostiene e promuove le attività missionarie e di cooperazione internazionale di gesuiti e laici in varie parti del mondo. 

Organizzazione non governativa, sostiene progetti di cooperazione, in particolare nel Sud del mondo, nei settori: cultura, diritti fondamentali, educazione, pace, salute. Lo scopo è quello di accompagnare le comunità locali più vulnerabili a diventare protagoniste di cambiamento sociale per uno sviluppo integrale e sostenibile.

In Italia cura percorsi di Educazione alla Cittadinanza Globale, iniziative di volontariato internazionale e attività di formazione missionaria.

Questa mostra rappresenta una luce nella notte: la generosità di artisti, visitatori e collezionisti contribuisce ad accorciare la notte di tanti che vivono nelle tenebre della povertà e annuncia un’alba di speranza. 


Fondazione MAGIS

 

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L’Arte oltre se stessa di Gianleonardo Latini


L’Arte contemporanea, nei suoi numerosi linguaggi, si propone non solo, come affermava un docente dell’Accademia e artista affermato di qualche anno fa, che il quadro può servire a coprire un buco sul muro e fare arredo, relegandolo a mera decorazione, ma è anche un momento catartico per l’artista che vuol esternare i propri sentimenti e per l’osservatore che cerca un messaggio.

L’Arte autoreferenziale è in cerca di un mercato, rimanendo un prodotto superficiale e aleatorio anche quando si cerca di scovarvi un messaggio sociale.

Cosa può mai fare l’Arte in questo Mondo dove ha posto predominante una società dove vengono sanciti i diritti delle persone su carte, dichiarazioni e costituzioni, ma le libertà, le uguaglianze e le fraternità non sono per tutti, dove si parla di solidarietà, ma ognuno resti a casa sua, se non ha la fisiognomica giusta?

È quando l’Arte informa correttamente che riesce a far riflettere sulla condizione nella quale noi viviamo, cercando di uscire dall’individualismo, per non temere il confronto con gli Altri di Noi. È a questo punto che l’Arte, anche se non arriva a cambiare il Mondo, può contribuire allo sviluppo della coscienza della società. Questo è ciò che l’Arte può fare per migliorare il Mondo e creare comprensione e sperare che le armi possano tacere non perché qualcuno si arrende, ma perché si rinsavisce e i popoli possono vivere con giustizia e senza prevaricazioni.

È in questo ambito che il collettivo Artisti Oltre i Confini collabora con la Fondazione MAGIS, coinvolgendo vari artisti nel sostenere i progetti di sviluppo e di solidarietà.

Un gruppo di artisti di vari linguaggi e interessi che si confrontano in questa occasione con un tema ampio come quello di interrogare e far riflettere la Sentinella che è in noi, “Sentinella, a che punto è la notte?” ma è una domanda che suscita altre domande, come ci fa notare il profeta Isaia, “Viene la mattina e viene anche la notte. Se vuoi interroga pure e torna a interrogare ancora”.

In una notte senza contorni e riflessi tutto si confonde; è con l’Alba che le forme trovano una loro definizione, anche se la notte porta consiglio e alla notte, prima o poi, seguirà il giorno, ma il disorientamento non finisce e probabilmente nell’Arte non si possono trovare delle risposte, ma sicuramente un’occasione per focalizzare la nostra riflessione sulle molte oscurità della nostra epoca, confidando in un’Alba per disperdere i nostri dubbi, trovandoci faccia a faccia con le nostre paure.

È la notte che ci guida alla meditazione e, come nel libro di Nello Scavo “L’Orizzonte di notte non esiste”, tutto si mescola. Alcuni artisti scelgono l’Attesa, altri la Notte come tema della riflessione visiva o si rivolgono alla Sentinella, ma anche nella stasi c’è l’azione, come dimostra Nello Scavo con il suo essere testimone del momento in cui viviamo, “a che punto è la Notte”, offrendo con i suoi reportage più di un motivo per pensare ai terribili viaggi affrontati dal prossimo per trovare un luogo per vivere.

A che punto è l’impegno della comunità internazionale per risolvere i conflitti che fanno tante vittime innocenti? E gli aiuti alle persone che non hanno voce nelle quotidiane cronache? L’ambiente può essere tutelato dalla ingombrante presenza umana?

Non solo i conflitti troppo grandi da fermare individualmente, ma la violenza e i soprusi nella quotidianità per un parcheggio o la precedenza al pronto soccorso e l’assassinio delle donne che rifiutano una convivenza con persone possessive. È in questa quotidianità che l’Arte può intervenire nel denunciare comportamenti.

In alcuni luoghi del Mondo, dove più dove meno, sembra di vivere il romanzo distopico della scrittrice Margaret Atwood “Il racconto dell’ancella”, con i Diritti negati a molti.

Isaia, come ogni profeta, appare come un visionario, dai toni assertivi, come i poeti delle immagini e delle parole, portando alla riflessione.

Non ci sono diversità tra le persone ma solo delle differenze nel parlare e nelle culture che arricchiscono la conoscenza. Grazie all’Arte si può andare oltre la contemplazione ed essere impegno nel dar voce al malessere di un’umanità stereotipata e ripiegata su se stessa.

L’Arte va insieme alla cultura anche se l’artista non è sempre una persona di cultura, ma fa cultura, mentre chi è di cultura non è necessariamente un artista.

Nella mostra si potrà trovare vari linguaggi artistici, ma semplificando avremo delle raffigurazioni iconiche e aniconiche, figurative e astratte, dove la narrazione fuori dagli schemi, a differenza di quella prettamente illustrativa, consente maggiori sollecitazioni alla fantasia, inoltre alcuni degli artisti presenti nell’esposizione sono anche poeti e scrittori che hanno coniugato la forza dell’immagine a quella della parola, definendo, senza alcun malinteso, la storia che si vede.

L’immagine come il suono è un linguaggio internazionale e ben più immediato nel comunicare sensazioni della parola.

Preziose opere che rispecchiano espressività di quanti, svincolati per l’occasione dal mercato dell’arte, riescono ad interpretare il tema della mostra con libertà.

Nell’Arte, come nella società, ci sono persone aperte al Noi e Altre imprigionate sul loro Io.

L’arte non deve creare muri ma gettare ponti, in un Mondo nel quale esistono Confini, si può andare oltre.

L’Arte deve andare oltre se stessa con tutti i linguaggi che ha a disposizione, per non far stare solo bene nella semplice ammirazione dell’opera, ma anche far star male e riflettere nel condividere la sofferenza di Altri come Noi che vivono nel luogo sbagliato della Terra.

Condividere un’emozione è più facile attraverso le immagini e i suoni, prim’ancora che con le parole, ma l’impegno non può terminare con questa mostra ma continuerà perché lo sviluppo porta democrazia.

Progetti di sviluppo per rendere le comunità disagiate autosufficienti, dai costi inferiori se realizzati dal basso guardando le esigenze e non catapultati dall’alto senza un coordinamento con le persone del luogo.

Non tutti hanno il coraggio di Fratel Biagio o delle migliaia di missionari che vivono con le popolazioni, condividendo il disagio per collaborare e sostenerle nello sviluppo di un’economia adatta al luogo, ma tutti possono aiutarli a svolgere il loro impegno verso il prossimo, anche con un’opera d’arte, ben consapevoli del Mondo che è al di fuori di Noi.

Un progetto espositivo realizzato, grazie alla Fondazione Maghetti e alle Edizioni alla chiara fonte di Lugano, per far conoscere l’attività della Fondazione MAGIS e il suo interesse verso l’Arte e le sue implicazioni sociali.


Gianleonardo Latini

 

AICA
(Association Internazionale des Critiques d'Art)

 

Roma, gennaio 2023

 


 



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