40.Yari Bernasconi
Lettera da Dejevo
immagini di Yari Bernasconi
pagine 32
dicembre 2009
È nato in Ticino nel 1982 e vive nella Svizzera tedesca. Sue poesie sono apparse in diverse antologie e riviste, tra cui «Lo Straniero» e «Ground Zero». Il suo ultimo libro, Nuovi giorni di polvere, uscito per le Edizioni Casagrande di Bellinzona nel 2015, ha ricevuto il Premio Terra Nova della Fondazione Schiller e il Premio Castello di Villalta Poesia Giovani.
Prologo
Dice che abbandonando i caseggiati
avevano rotto tutto, i russi: raschiato
i pavimenti non crollati,
abbattute le finestre e le porte, sradicate
tubature, le sale scoperchiate con le stanze,
i corridoi.
Nell’ombra, però, sotto i segni di propaganda,
un muretto si tiene in piedi, quasi fiero.
Come in attesa di un’esecuzione.
I.
Vince l’odio, e le parole
mordono col furore di chi sbrana
per impulso, torcendo tante voci in una voce.
Nessun vento ti spezza il fiato, sull’orlo del dirupo:
parli, e nulla ti attraversa il volto.
*
Dici del tuo Paese
perché è vostro, adesso, tutto vostro.
Ritornato, gettatovi indietro consunto,
come uno straccio smagliato, come un cuore
che agonizza ma pulsa.
Dici l’identità, e io ti guardo
con indifferenza, spalancando
al vuoto un altro vuoto.
*
Sotto la macchia
reticoli di gallerie, di magazzini,
di hangar. Spazi di ricreazione, un tempo,
di saluto. Adesso, sotto la macchia, vagano
come perduti i cocci di vetro, i groppi
di metallo, i residui distorti della furia.
...